È iniziato, di nuovo, il tempo di mettersi in cammino. Un cammino a cui ci chiama Papa Francesco, insieme a tutta la Chiesa. È il tempo del pellegrinaggio che ci porta sulla strada per vivere il cammino del GIUBILEO DELLA MISERICORDIA.
“Come si nota, la misericordia nella Sacra Scrittura è la parola-chiave per indicare l’agire di Dio verso di noi. Egli non si limita ad affermare il suo amore, ma lo rende visibile e tangibile. L’amore, d’altronde, non potrebbe mai essere una parola astratta. Per sua stessa natura è vita concreta: intenzioni, atteggiamenti, comportamenti che si verificano nell’agire quotidiano. La misericordia di Dio è la sua responsabilità per noi. Lui si sente responsabile, cioè desidera il nostro bene e vuole vederci felici, colmi di gioia e sereni. È sulla stessa lunghezza d’onda che si deve orientare l’amore misericordioso dei cristiani. Come ama il Padre così amano i figli. Come è misericordioso Lui, così siamo chiamati ad essere misericordiosi noi, gli uni verso gli altri.” (Papa Francesco, Bolla di indizione del Giubileo)
Per la nostra branca R/S queste parole sono un rinnovato invito a fare del SERVIZIO lo stile del camminare.
Per questo motivo, come branca, rinnoviamo insieme l’impegno di amare e servire i nostri compagni di strada, soprattutto quelli più deboli e emarginati. Lo facciamo per rispondere alle parole del Santo Padre, che ci ha chiesto di “costruire ponti”, lo facciamo nel segno di un agire coraggioso che abbiamo imparato sulle strade della Route nazionale e di cui ci siamo assunti la responsabilità.
Le comunità R/S quest’anno, saranno chiamate ad azioni di servizio e incontro che sappiano, in questo tempo, costruire ponti di pace nel segno della Misericordia, per attuare l’impegno della Carta del Coraggio e “farci promotori di pace”:
“Ci impegniamo per favorire lo scambio e il rispetto tra culture mediante laboratori, momenti di confronto e attività ricreative, agendo direttamente sul territorio e mettendo a disposizione il nostro tempo e la nostra voglia di servizio in attività di accoglienza” (dalla Carta del Coraggio)
All’interno di questo percorso, come AZIONE DI CORAGGIO, la nostra Associazione ha deciso di devolvere alla FONDAZIONE MIGRANTES (organismo pastorale della CEI) i proventi di una pubblicazione, di imminente uscita, fiorita nel solco della Route Nazionale del 2014. La pubblicazione riporta la voce di rover e scolte che si sono raccontati attraverso delle lettere, mostrando tutta la bellezza e la profondità di cui sono capaci. “Quello che dovete sapere di me”, è quindi il risultato di una narrazione corale, ad opera di giovani scout, che parla di sogni, timori, coraggio e voglia di spendersi per contribuire al cambiamento.
Devolvendo i proventi alla Fondazione Migrantes scegliamo così di metterci a fianco dei nostri vescovi, per essere pronti a servire, col dialogo, facendo ponti.
Per la foto si ringrazia Paolo Di Bari
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