In queste ore si sta diffondendo in tutta Italia la luce della Pace, la fiammella che di mano in mano ogni anno compie il suo viaggio in tutto il mondo a partire dalla Chiesa della natività di Betlemme. Sono centinaia I gruppi che ogni anno accolgono e diffondono la luce a partire in prima luogo dalle associazioni scout per poi arrivare a quante più persone possibile. Sono centinaia le Comunità R/S che nel ricevere la luce mettono in atto una moltitudine di esperienze e segni che aprono strade di fratellanza, di pace, di preghiera, di bene per loro e le comunità più ampie cui appartengono.
Condividiamo il racconto di una delle iniziative che ogni anno portano la luce della pace a diffondersi capillarmente attraverso I piedi e le mani di tanti scout, inclusi I nostri rover e scolte! Con l’augurio che questa fiamma sia nutrimento e ispirazione per azioni e percorsi di pace quotidiani.
Le luci della città addormentata splendono sotto il nostro sguardo. Lo spettacolo è tanto bello da farci quasi dimenticare il freddo e la fatica. La notte che sembra più lunga dell’anno, più delle notti di feste passate a divertirsi e più delle notti agitate in cui è impossibile dormire, si è appena conclusa e in qualche modo già ci manca. È la notte più lunga perché a dicembre e effettivamente l’alba, insieme con la meta, sembra non arrivare mai; è la notte più lunga perché fa freddo e la strada da fare è tanta e la fatica non è meno. Però siamo arrivati. Anche quest’anno siamo riusciti a portare la Luce della Pace fino alla cima del Sacro Monte.
Siamo partiti da Gallarate, in una fredda serata d’inverno, ma questa fiammella arriva da ben più lontano. Il suo viaggio inizia dalla Chiesa della Natività a Betlemme, dove una lampada ad olio splende da moltissimi secoli, grazie all’olio donato da tutte le Nazioni cristiane della Terra. Ogni anno, poco prima di Natale, un bambino accende una luce dalla lampada nella Grotta di Betlemme, che poi, di lanterna in lanterna, di candela in candela, viene diffusa in tutta Europa.
Dal 1986 diverse associazioni scout di ogni nazionalità hanno deciso di farsi portatori di Luce, e si impegnano a portarla nelle loro comunità, organizzando attività ed eventi per coinvolgere quanta più gente possibile.
Noi, il gruppo scout Gallarate I, da cinque anni a questa parte, aiutiamo a diffondere questa fiammella in tutte le parrocchie tra nostra città e Santa Maria del Monte. La cosa particolare, che tende a farci guardare come se fossimo completamente pazzi quando lo raccontiamo in giro, è che, non solo facciamo a piedi tutti e ventotto i chilometri che ci separano dall’ultima tappa, ma soprattutto li facciamo di notte. Nella seconda metà di dicembre. In pantaloni corti. Questo significa che partiamo la sera, tra le nove e le dieci, e arriviamo al mattino, tra le sei e le sette, sognando ad occhi aperti il momento in cui potremo toglierci gli scarponi ed andare a letto. Certo non la facciamo tutta d’un fiato: durante il cammino ci fermiamo in diverse chiese, per donare loro la Luce, condividere un momento di preghiera e di riflessione, per poi ripartire.
Quest’anno siamo stati seguiti nella nostra follia: sono stati invitati i gruppi scout della zona, i diciottenni e diciannovenni del Decanato di Gallarate e Azione Cattolica. Hanno camminato con noi, ci hanno aiutato a organizzare le riflessioni, e probabilmente hanno pensato che siamo un mucchio di pazzi.
Ma perché continuiamo a rifarlo, se è così lungo e stancante? Per camminare insieme, fare fatica insieme, sopportare il freddo, trovarti alle due di notte a parlare della prima idiozia che ti viene in mente pur di non cedere al sonno, ridere, condividere opinioni, idee, esperienze, conoscere persone nuove, approfondire il legame con chi conosci già. La strada unisce, la strada ti spoglia delle maschere che porti ogni giorno, la strada ti permette di essere te stesso.
Ancora assaporiamo la fatica della strada, ora che siamo alla meta. Sapere che hai camminato per ore, con il gelo che ti taglia la faccia e le gambe (sì, abbiamo freddo coi pantaloni corti), sapere che ce l’hai fatta, che sei arrivato alla fine anche se prima di partire hai pensato che era impossibile, è qualcosa di meraviglioso. Hai più fiducia in te stesso, nelle tue capacità, nei tuoi compagni di cammino. Tutta questi sentimenti trovano il loro apice ora, quando il sole inizia a sorgere.
L’alba è sempre la parte migliore. C’è tutti i giorni, ma non ci fermiamo mai a osservarla davvero. Quest’alba, invece, è qualcosa di magico, è la conclusione del nostro viaggio, è l’inizio di un nuovo giorno. In un certo senso, anche l’alba stessa è la nostra meta. È magnifica conclusione di un’avventura unica.
Mentre ancora ci godiamo questo spettacolo, i genitori, costretti a un’alzataccia per venirci a prendere, ci fanno notare che è ora di andare. Vorremmo osservare l’alba ancora per un minuto, anche perché sappiamo che, non appena ci appoggeremo sul sedile dell’auto, cadremo addormentati. In questo momento ripensiamo a tutte le maledizioni che abbiamo rivolto a noi stessi durante il cammino, pensando che potevamo starcene a casa a dormire. Sorridiamo: siamo sicuri che malediremo noi stessi anche l’anno prossimo.
Sara e Selene
Clan Nuovi Orizzonti, Gallarate I
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